La Piccola città di una fra le sue più conosciute canzoni è Modena, la città dell’Emilia-Romagna in cui Guccini, uno dei cantautori storici emiliano romagnoli, è nato nel 1940. Nacque ma da cui fu allontanato ben presto, come dice sempre in quella canzone: “Fu il fato che in tre mesi mi spinse via”. Il fato cui il cantautore fa riferimento è la seconda guerra mondiale che chiamò suo padre alle armi costringendo la famiglia di Guccini ad andare a vivere presso i nonni, a Pàvana.
Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi sulle montagne dell’Appennino bolognese – sarà sempre presente nella sua attività: non a caso, proprio a Pàvana ha dedicato il suo primo romanzo (Cròniche Epafániche); molte delle sue canzoni, inoltre, hanno attinto da questa ambientazione montanara della quale Guccini – per sua parola – è sempre andato molto fiero.
Subito dopo la fine della guerra, e prima di iscriversi all’Università di Bologna, l’eterno studente Guccini (come si è autodefinito in Addio) inizia la sua esperienza alla Gazzetta di Modena; per due anni ricoprirà il ruolo di cronista, un lavoro massacrante a sua detta, dodici ore di lavoro al giorno per ventimila lire al mese. In redazione si occuperà di diverse mansioni, ma presterà particolare attenzione ad articoli di impatto sui processi. Sono questi gli anni più intensi riguardo la sua formazione musicale e culturale. Nasceranno in questi contesti, le storie delle sue canzoni che guardano alla società, al quotidiano e che spesso si uniscono ad un sottile senso di impotenza, tutta umana, verso il destino che travolge l’uomo in quel continuo e mai banale chiedersi un perché.
Negli ultimi quindici anni ha alternato l’attività di compositore e cantante a quella di scrittore, pubblicando diversi libri; oltre a redigere un Dizionario del dialetto pavanese, ha collaborato alla stesura, assieme ad altri autori, di scritti di saggistica e narrativa, interessandosi a svariate tematiche, fra cui quelle relative ai diritti civili e dall’arte del fumetto.
Nell’intervista che segue, realizzata da Clarissa Martinelli di Radio Bruno, il bravo cantautore parla un po’ di sé e dei concerti che sta facendo.