Potrebbe essere definito un animo inquieto o un appassionato di conoscenza. In realtà, quello che lo ha sempre animato, è stata la voglia di vedere il mondo, di scoprire altri popoli e altri territori. Sandro Gilioli, 38 anni, è originario di Nonantola, ma attualmente vive con la moglie Terry e il figlio Gabriele a Seattle, Stati Uniti, dove gestisce un’agenzia attraverso la quale affitta agli americani case in Italia. Idea originale che unisce gli affari all’amore per la terra natale. Il suo sito web è www.myitalianvacation.com .
“Sono nato a Modena da una famiglia di produttori di parmigiano – racconta Sandro Gilioli – mio padre conduceva un caseificio di una piccola frazione di Nonantola chiamata Bagazzano e mia madre lo aiutava. Ho una sorella di 52 anni”. Oltre alla sua famiglia, Sandro Gilioli ha un gruppo d’amici affiatato che incontra quando torna in Italia, ma, come dice, “Modena e provincia mi sono sempre state un po’ strette, quindi non appena mio padre me lo ha permesso ho iniziato a viaggiare il mondo. Dapprima, a 21 anni subito dopo il militare, sono partito per il Brasile e ci sono rimasto un mese. In Brasile abita ormai da più di 30 anni l’unico fratello di mia madre. Da quel viaggio in poi non appena avevo i soldi necessari e le vacanze dal lavoro, partivo”.
L’Europa è stata la sua meta preferita per alcuni anni, poi, anche quando le vacanze “normali” non gli bastavano più, si è licenziato dal lavoro, ha acquistato un biglietto aereo per il giro del mondo ed è partito per 6 mesi. Era l’anno 1989.
“Nel 1991 ho ripetuto la stessa esperienza per 7 mesi ed è stato – racconta – dopo il mio ritorno da quel viaggio che ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie. Eravamo a Praga dove mi trovavo in vacanza per una settimana”. Per quattro anni Terry ha poi abitato a Modena dove ha insegnato inglese.
“Poi abbiamo deciso di sposarci – dice ancora Sandro – abbiamo organizzato in Italia solo una festa con cena con amici e parenti nel maggio del’ 95 al castello di Castelvetro, poi in agosto abbiamo celebrato il matrimonio ufficiale a Los Angeles, in California. Malgrado Terry si fosse resa disponibile a vivere in Italia, io volevo provare l’esperienza di abitare all’estero, quindi ci siamo trasferiti. Siamo andati a Seattle, dove abito attualmente, subito dopo il matrimonio. Per varie ragioni, la famiglia di mia moglie si stava trasferendo qui e noi li abbiamo seguiti. E’ una città molto bella, gli italiani sono benvoluti”.
Sandro Gilioli ha comunque sempre avuto la passione di lavorare nel settore del turismo e quando una coppia di triestini conosciuti a Seattle gli ha proposto di entrare in società nel business degli affitti ha accettato. Dopo un paio d’anni, però, Sandro ha rilevato anche la quota dei soci e ha continuato il lavoro da solo, con la sua famiglia. La clientela che si affida a My Italian Vacation è molto varia ma di classe sociale medio alta. Persone “influenti e danarose” come spiega Sandro Gilioli, che racconta alcuni aneddoti.
“Lo scorso anno una coppia canadese in viaggio di nozze, dopo aver celebrato il matrimonio a Barcellona, mi ha prenotato una villa a Capri da 7 persone, e solo per loro, pagando oltre diecimila dollari. Altri, invece, mi hanno telefonato in ufficio a Seattle dalla farmhouse che avevano affittato nel Chianti per dirmi che c’erano scorpioni in casa. Il giorno dopo se ne sono andati e ovviamente (ovvio per l’americano, un europeo non lo avrebbe fatto) hanno chiesto un rimborso parziale”. Sandro Gilioli continua a sciorinare aneddoti, e parla di una coppia di “ricconi” che dovendo arredare la loro nuova casa negli Usa, si sono presi un appartamento a Venezia per una settimana solo per andare a scegliere mobili, oggettistica e prodotti in vetro di Murano. Altri facoltosi lo hanno chiamato, e anche, una volta, la loro agente di viaggio personale, perché la loro “barchetta” (ossia il panfilo) sulla quale viaggiavano era ormeggiata nel porto di Napoli per alcune riparazioni inaspettate. Nella necessità di “ammazzare il tempo” per l’attesa, hanno affittato per qualche giorno una villa in Toscana da ottomila dollari.
Ma “le soddisfazioni più grandi sono quando si incontrano i veri amanti del nostro Paese, e anche tra gli americani ce ne sono tanti – dice ancora Sandro -, persone che cercano solo di passare un periodo in Italia per potersi immergere nella nostra vita quotidiana affittando un piccolo cottage. Affittare un appartamento invece di stare in albergo ti dà l’immediato privilegio di diventare parte viva del paese in cui ti trovi e passare per un italiano, magari anche solo per un minuto. Abitare all’estero mi ha insegnato ad apprezzare e a capire maggiormente il patrimonio di cui noi italiani siamo un po’ artefici e un po’ beneficiari, e che dobbiamo conservare per i posteri. Non solo il patrimonio artistico, ma anche quello culturale che esiste ed è prezioso da un capo all’altro della penisola”. “Mio figlio sta crescendo bilingue – ha concluso Gilioli – e voglio anche che viva in Italia a lungo per capire la cultura: per capire “chi siamo”, non solo “come parliamo”.
Questa storia è stata raccolta per la “Gazzetta di Modena” da Miria Burani, che dal 1996 si interessa delle vicende di emigrazione degli emiliano-romagnoli.