Cari amici, oggi vi portiamo a Cervia, la bella cittadina romagnola sull’Adriatico, a una ventina di km da Ravenna. Cervia è nota anche agli stranieri per il suo litorale di
La spiaggia organizzata, le piste ciclabili, i giardini di cui è disseminata, la passeggiata lungo il porto canale, il mare e i viali alberati, lo shopping del centro, il mercatino dei pescatori rendono Cervia un luogo ospitale e familiare, dove è piacevole sostare.
Ma Cervia non è solo questo. Ha una millenaria storia che proviamo a raccontarvi partendo proprio dal nome.
Si narra che quando la città era interamente circondata dai boschi e dalle foreste, uno dei maggiori frequentatori di questi spazi verdi fosse il vescovo di Lodi. Un giorno, mentre il vescovo passeggiava in pineta, un cervo, riconoscendolo come funzionario di Dio, gli si inginocchiò davanti in segno di devozione. Da allora risultò naturale chiamare la città Cervia, non solo per ricordare lo straordinario avvenimento, ma anche considerando che nelle nostre pinete i cervi erano particolarmente numerosi.
Una versione successiva, invece, ci dice che il nome della città era probabilmente dovuto alla presenza a Cervia degli “acervi”, gli enormi mucchi di sale depositati ai margini della salina dopo ogni raccolta.
Comunque sia, la prima versione sembra convincere di più gli stessi cervesi, tanto che lo stemma della città rappresenta proprio un cervo dorato inginocchiato su terreno verde.
A proposito del sale, però, bisogna dire che esso è un elemento importante non solo per l’economia cittadina, ma anche per il patrimonio paesaggistico e naturalistico di altissimo valore che oggi rappresentano le Saline. L’importanza storica di Cervia è dunque legata al suo “oro bianco”. Le Saline di Cervia sono un’oasi naturalistica di
Dalla Salina di Cervia viene estratto il “liman”, o fango di laguna, elemento preziosissimo per la salute insieme all’acqua madre. Le saline, proprio grazie alla ricchissima presenza di avifauna, costituiscono attualmente
Dal 1973 la Fondazione CerviaAmbiente si occupa della valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente costiero. Grazie alla qualità delle acque e dei servizi turistici, il Comune ha conquistato per cinque volte consecutive
Si trattava di una città forte che poteva contare su tre ingressi collegati alla terra ferma da ponti levatoi, un Palazzo Priorale, sette chiese e una rocca difensiva voluta, secondo la leggenda, dall’imperatore Barbarossa. E’ di questo periodo il cambio del nome da Ficocle a Cervia.
Sicuramente la nuova città poteva contare su una posizione geografica che la rendeva inespugnabile, ma allo stesso tempo non poteva garantire agli abitanti una condizione ambientale ed igienica ottimale. La salina, infatti, non era altro che una palude e nel giro di alcuni anni l’aria decisamente poco salubre della zona decimò la popolazione.
Nel 1630 si cominciò a pensare ad un nuovo trasferimento di Cervia in una posizione geografica più salutare. Si dovrà attendere però il 9 novembre 1697, quando Papa Innocenzo XII, allora Capo dello Stato Pontificio, decise di firmare il Chirografo che conteneva l’ordine e le modalità di ricostruzione della città nuova. Il documento indicava esattamente il numero delle case da costruirsi, la posizione della Cattedrale, del Palazzo Vescovile e delle carceri per una spesa complessiva di 35-40.000 scudi. Ampio spazio fu lasciato per i due Magazzini del Sale e la difensiva Torre San Michele, peraltro già esistenti nel 1691. I magazzini si presentavano come edifici massicci, con pochi ingressi e particolarmente ampi internamente in modo da potere contenere enormi quantitativi di sale, circa 130 mila quintali.
Oggi Cervia è chiamata “città giardino” perché con l’arrivo della bella stagione si riempie di fiori e profumi che recano l’impronta di capoluoghi italiani e stranieri. Ad allestire giardini nello spazio urbano di Cervia sono, tra gli altri, i comuni di Linz, Stoccarda, Spalato, Helsinki, Innsbruck, Ginevra, Varsavia, Milano, Trento… Insomma, non resta che immergersi nei colori, nei percorsi d’acqua che solcano la storia del sale, nel cuore antico della città che vola su un tappeto di mosaico…
A cura di Claudio Bacilieri