Questa storia l’ha raccolta Walter Bellisi e pubblicata nel suo libro “La valigia di cartone”. Ve la proponiamo così come Bellisi l’ha scritta dopo aver intervistato il protagonista ad Highwood, una cittadina nell’Illinois, il 1° ottobre 2002. Tutti gli anni, con la moglie Maria Silvia Vanoni, Edward Bernardi Piacentini fa una visita ai suoi monti, o meglio a quelle alture che si ergono sopra Riolunato, sull’Appennino modenese, all’ombra delle quali sono nati i suoi genitori. Edward incontra parenti e amici, e ogni volta è festa grande, come è successo lo scorso settembre nel ristorante di suo cugino Guerrino Piacentini. Questo figlio di montanari partiti dalla frazione La Casella di Riolunato, è stato uno dei primi discendenti di emigrati approdati ad Highwood, a laurearsi. Era il 1952 quando uscì dal college col titolo di dottore. E di strada, da allora, ne ha fatta tanta. “Andai in collegio non per imparare la lingua, la letteratura, la matematica, le scienze, ma perché la scuola era una macchina per fare denaro. Oggi, invece, i giovani vanno a scuola per imparare, non per mangiare”, spiega un po’ brutalmente Edward Bernardi – Eddie per gli amici – esibendo una sua pragmatica filosofia yankee, assimilata nel duro contesto dell’emigrazione. Eddie ha frequentato la Northwestern University ad Evanston, in Illinois, una delle università più prestigiose dello Stato. Era difficilissimo entrarvi, specialmente per un figlio di emigrati. Ma per lui le porte dello studio si aprirono all’improvviso, per una circostanza fortuita. Suo padre lavorava allo Exmoor Country Club di Highwood: tagliava l’erba e teneva in ordine i campi da golf. Eddie, bambino, seguiva il genitore e spesso, dietro il compenso di qualche cent, veniva chiamato a portare le mazze ai giocatori di golf. Un giorno, un famoso giocatore vinse una gara importante e non tenne per sé la somma di denaro ricevuta come premio: la destinò per fare studiare i figli delle persone che lavoravano nel Club. Eddie è stato uno dei primi ad entrare nel College. Il primo in assoluto a studiare in quella università fu nel 1936 Osvaldo Saielli, il cui padre veniva da Ronca e la madre dal Groppo di Riolunato (suo zio, Giacomo Zagnoli, è stato sindaco di Riolunato). L’esempio di generosità del campione di golf non rimase un gesto isolato: infatti, fu imitato da altri giocatori, tanto che a un certo momento fu istituito un fondo, tuttora attivo, che fino ad oggi ha permesso di studiare a mille giovani, molti dei quali di Highwood. Il padre di Edward Bernardi lavorò allo Exmoor Country Club fino alla pensione. Quando mancò, in sua memoria i suoi compagni di lavoro misero a dimora due alberi. “Ogni volta che passo da quel luogo – dice Mr Edward – tocco le piante con una mano e recito una preghiera”. Ora, Edward Bernardi è socio del Club di cui è stato uno degli officers. Ama molto praticare il golf. Per alcuni anni ha ricoperto l’incarico di presidente di un esclusivo club con sede a Chicago e ha fondato una banca, la Bernardi Securities Inc., con sedi a Chicago e a St. Louis, che per numero di progetti finanziati è la seconda nello Stato dell’Illinois. La banca finanzia la costruzione di scuole, di acquedotti, di ferrovie, di strade, memore delle origini del suo fondatore. Quando Eddie è andato in pensione, presidente della banca è diventato suo figlio Ronald e vicepresidente la figlia Michelle. Gli altri due figli di Edward Bernardi e di Maria Vanoni sono Adria, giornalista e autrice di diversi libri, fra i quali “Houses with names” che parla dei nostri emigranti in Highwood, e Jennifer, pure scrittrice nonché producer di programmi per la TV Del Istoria e A&E. Fra i collaboratori a livello dirigenziale della banca, Edward Bernardi scelse diversi discendenti di emigrati della montagna modenese, come Luciano Lamberti con radici a Piandelagotti di Frassinoro, Roberto Biondi, figlio di Alberto emigrato da Fiumalbo e di Renata Della Nista di La Dogana, e un altro Luciano Lamberti responsabile del settore informatico. La moglie di Eddie, Maria Silvia Vanoni, nata a Sant’Andrea Pelago, frazione di Pievepelago, è emigrata negli Usa nel 1939, due giorni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Il cognome di Mr. Edward era Piacentini, ma quando entrò in affari lo cambiò e adottò quello della madre, Bernardi, poiché – dice – per gli americani era più facile pronunciarlo. “Questa – spiega – non è soltanto la mia storia. Molti altri nostri conterranei hanno avuto successo. Dobbiamo essere orgogliosi. Abbiamo avuto successo perché avevamo la formazione dataci dai nostri genitori, la dedizione al lavoro e l’onestà”. Lettura di fulvio Redeghieri
6 Novembre 2007
| Archivio / Lo sguardo altrove, storie di emigrazione
N°82-LO SGUARDO ALTROVE STORIE D’EMIGRAZIONE
Edward Bernardi Piacentini, il banchiere di successo.