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21 Gennaio 2008 | Archivio / Lo sguardo altrove, storie di emigrazione

N°92-LO SGUARDO ALTROVE STORIE D’EMIGRAZIONE

“Carlotta, tre mesi a Jyväskylä (Finlandia). Un’avventura tra salmone, riso e lihapulla”. La storia di Carlotta Piancastelli, tratta da “Imolians” a cura di Maria Adelaide Martegani.

“Imolians”, ossia “imolesi da esportazione”, si chiama la rubrica de “Il Nuovo Diario Messaggero” dedicata agli imolesi che vivono all’estero, da cui abbiamo tratto la storia di Carlotta Piancastelli che vi leggiamo in questa puntata. A raccogliere queste vicende di emigrazione, raccontate in prima persona, è Maria Adelaide Martegani.

Difficile già scriverne il nome… Jyväskylä. In questa cittadina nordica situata nella regione della Finlandia centrale, a circa 270 chilometri dalla capitale, nei pressi del lago Päijänne e del lago Keitele, ha studiato per tre mesi Carlotta Piancastelli. Jyväskylä ha un’importante università e vanta il primo liceo in lingua finlandese (datato 1858). Per il nord Europa Carlotta è partita con il programma Comenius, che offre la possibilità a tutte le scuole dell’Ue di formarsi in un partnerariato scolare, coinvolgendo le scuole e i loro insegnanti: è uno degli esempi di come i giovani costituiscano la risorsa fondamentale per il futuro dell’Unione Europea, diventando il target privilegiato delle proposte comunitarie, che li avvicinano all’Europa e accrescono in loro quel nuovo senso di appartenenza che può derivare solo da una buona base culturale. Il liceo linguistico di Imola, dove Carlotta frequenta il terzo anno, rappresenta l’Italia nel gruppo internazionale Euro-Project, costituito da 16 scuole europee, organizza attività di scambi culturali con paesi stranieri.
m.ad.m.

E’ stato un assaggio di ’imoliansità’ (passateci il termine!) quello di Carlotta Piancastelli, ma dopo averla incontrata abbiamo avuto la sensazione che di lei parleremo ancora in questa rubrica.
Allieva del Liceo linguistico Alessandro da Imola, è rientrata di fresco dalla sua esperienza all’estero, per la quale era partita il 17 agosto scegliendo, tra le tre proposte del programma Comenius (Finlandia, Portogallo o Austria), la prima delle tre: «Mi incuriosiva conoscere questo paese, la sua cultura e in particolare provare l’approccio con una lingua completamente nuova. Ero ospite di una famiglia del posto, che è stata molto accogliente nei miei confronti. Un pochino più difficile ambientarmi a scuola: i finlandesi sono un po’ chiusi, molto riservati, timidi, ma abbiamo poi rotto il ghiaccio. Naturalmente, fino a che non ho cominciato a capire qualcosa della loro lingua, durante le lezioni me ne stavo ad ascoltare senza nemmeno sapere di cosa parlassero. Avevo però scelto corsi di lingua straniera, arte e sport per cui un po’ alla volta tutto è diventato più facile. Al di là delle lezioni in classe, tutti parlano molto bene l’inglese. La scuola di Jyväskylä è molto moderna e tecnologica, gli allievi hanno un rapporto molto stretto e familiare con gli insegnanti. Il sistema scolastico a mio parere è vantaggioso per gli studenti. L’anno scolastico è diviso in sei periodi, durante i quali seguono le lezioni di cinque materie per poi sostenere a fine corso i relativi esami, tutti scritti.
La città è moderna, non ha edifici storici, la natura è molto varia, ci sono bellissime foreste e laghi nelle vicinanze. La famiglia presso cui vivevo si è meravigliata che apprezzassi la loro cucina, fatta essenzialmente di salmone e pesce in genere, riso, lihapulla (una sorta di polpette di carne di manzo). Mi ha fatto molto effetto vedere che pasteggiano con acqua o … latte. Particolari anche gli orari dei pasti: si pranza alle 10.45 (io consumavo il pranzo a scuola a quell’ora (ma è così anche nelle case) e si cena a metà pomeriggio. Prima di coricarsi un altro piccolo pasto a base di dolcetti e tisane.
Ho imparato discretamente la lingua, per lo meno per potermi spiegare e comprendere quanto mi veniva detto. A questo punto mi piacerebbe tornarci per un intero anno scolastico, così come spero di poter conoscere il Brasile, altro paese che mi attira molto».
Come detto sopra, Carlotta dimostra di avere un animo esterofilo… e, sotto sotto, si è anche capito che a Jyväskylä ha lasciato un pezzettino di cuore… ma questi sono fatti personali sui quali non vogliamo indagare…

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