È il cortometraggio Pagliacci, realizzato da Marco Bellocchio con gli allievi del laboratorio Fare cinema di Bobbio e interpretato dalla compianta Lucia Ragni ad aprire, il 1° settembre, Sic@Sic, evento della 73a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Sic@Sic è una rassegna autonomamente creata da Settimana Internazionale della Critica e Istituto Luce Cinecittà con una precisa missione: andare alla ricerca del cinema italiano di domani. Sette sono i corti italiani selezionati dalla giuria, dai diari familiari di Alice di Chiara Leonardi alla topografia sentimentale di Atlante 1783 di Maria Giovanna Cicciari, passando per il romanzo di formazione di Era ieri di Valentina Pedicini, l’affabulazione fantastica di dodici pagine, di Colazione sull’erba di Edoardo Ferraro, fino all’astrazione lirica di Notturno e alla scoperta di un erotismo altro con Vanilla di Fatima Bianchi.
A patrocinare l’esordio di Sic@Sic dicevamo è Pagliacci, con la regia di Marco Bellocchio e la fotografia di Ciprì, evento Speciale di apertura della rassegna che getta un ponte ideale tra l’urgenza di una tradizione cinematografica viva e gli imperativi di un futuro tutto da immaginare.
La trama del film è presto detta, in un teatro di paese si stanno svolgendo le prove di uno spettacolo tratto dall’opera I Pagliacci. Tra i pochi nel pubblico c’è la madre del cantante, una ricca signora del luogo e finanziatrice del progetto, la sorella e poche altre persone coinvolte nello spettacolo. Nel corso di una serata in casa della ricca signora durante una seduta di ipnosi vengono fuori i rancori ed i dolori dei due figli nei confronti della loro madre e la loro impossibilità di liberarsene.
Ne abbiamo parlato al telefono con il regista e presidente della Cineteca di Bologna, ascoltiamolo nell’intervista.
Intervista a Marco Bellocchio