Cari ascoltatori,
oggi parliamo insieme a due importanti interlocutori di Pazienza e Coraggio, parole antichissime, apparentemente fuori moda che si sono levate in queste sere d’estate nel suggestivo spazio del Chiostro del San Domenico. L’occasione per ascoltarle è stato il ciclo “Controtempo”, promosso dalla casa editrice Il Mulino e dal Centro San Domenico. Lo spunto per queste riflessioni pubbliche, seguite con passione da un pubblico da tutto esaurito, è venuto da una piccola collana del Mulino che ha affidato a filosofi, intellettuali e musicisti il compito di indagare, e in un certo senso di rivendicare, il posto che parole come silenzio, pazienza, perseveranza, coraggio, ma altre ancora, hanno nella nostra cultura.
Cominciamo con Gabriella Caramore, voce tra le più amate e autorevoli della radio, che festeggia quest’anno i vent’anni di conduzione della fortunata trasmissione di cultura religiosa di RadioTreUomini e profeti. A lei è toccato il saggio sulla Pazienza, forse la virtù più incompresa e inattuale. Nel nostro tempo senza più tempo, senza riguardo, la pazienza, non intesa come atto di rinuncia, si potrebbe trasformare, dice Caramore, in qualità morale a cui dare il nome di cura verso gli altri, verso le cose, verso se stessi. Saper attendere diventa così un atto politico. Ma ascoltiamo le sue parole.
Intervista a Gabriella Caramore
Di Coraggio inteso come virtù civile, di storie persone cheagiscono accettando consapevolmente un rischio personale per aiutare la collettività parliamo invece con il penalista Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli assassinato da un sicario di Sindona nel 1979, uno che secondo Giulio Andreotti “se l’è cercata”. Sono passati 35 anni dall’assassinio ma la sua figura è ancora un esempio di integrità e coraggio. A questa vicenda che ha segnato la sua vita e la nostra storia recente, Umberto ha dedicato un libro Qualunque cosa succeda, un atto di impegno civile ma anche di coraggio emotivo. Un’attitudine a stare nel mondo che ritroviamo anche tra le pagine del volumetto del Mulino: fare della propria storia individuale una lanterna per individuare come un rabdomante altre storie di coraggio di cui ancora è possibile trovare traccia nel nostro tempo, raccontarle e metterle in connessione per dare linfa nuova al nostro Paese, per essere più potenti, più vasti, della disillusione, dello sconforto e della paura che ci pervadono. Abbiamo intervistato Ambrosoli all’incontro al San Domenico, eccolo ai nostri microfoni.
Intervista a Umberto Ambrosoli
Da Piera Raimondi arrivederci e appuntamento con la seconda puntata dedicata agli incontri Controtempo, parleremo di Silenzio e Perseveranza con il violoncellista Mario Brunello e il filosofo Salvatore Natoli.