La notte del 4 febbraio 2010 la vita di Tomaso Bruno cambia per sempre. Il viaggio in india, intrapreso con gli amici Francesco Montis ed Elisabetta Boncompagni diventa tragedia quando Francesco viene trovato agonizzante nella sua stanza d’albergo a Varanasi. Il ragazzo muore poco dopo all’ospedale e per Tomaso ed Elisabetta, compagna di Francesco, si aprono le porte del carcere con l’accusa di omicidio intenzionale di stampo passionale e una richiesta di pena di morte, poi trasformata in ergastolo. Accuse gravissime e fondate dal tribunale su fatti difficilmente dimostrabili, che i due giovani smentiscono con forza. Il corpo di Francesco viene cremato dopo pochi giorni e le prove occultate, dando così il via a un calvario che durerà cinque anni, tra colpi di scena, udienze cancellate dal tribunale indiano, insinuazioni di droga che spaccano l’opinione pubblica e il dolore delle famiglie in Italia, che mai hanno lasciato soli Tomaso ed Elisabetta.
Adriano Sforzi, amico d’infanzia di Tomaso, decide di seguire questa vicenda che lo tocca da vicino, raccontandola come meglio sa fare: attraverso il cinema. Nasce così la lunga gestazione di Più libero di prima che, in questo lungo arco temporale, fino alla scarcerazione dei due ragazzi nel 2015, mostra il cambiamento di un ragazzo che diventa uomo e che impara ad affrontare la vita, anche quando sembra ingiusta e irrimediabile. “Più libero di prima” è anche però la storia di Euro Bruno e Marina Maurizio e della loro determinata dedizione verso il figlio, che cementerà con l’amore un rapporto indissolubile ma inizialmente non così profondo.
Ho incontrato Adriano, Euro e Marina e a loro la parola su questa incredibile vicenda
Intervista Adriano Sforzi, Marina Maurizio, Euro Bruno
Presentato all’ultimo Bellaria Film Festival “Più libero di prima” sta ora iniziando il suo percorso nelle sale e lo vedremo in concorso anche a Cinevasioni, il festival del cinema in carcere che si terrà alla Dozza di Bologna dal 9 al 14 ottobre.
Musiche: Daniele Furlati su gentile concessione