“Purgatorio”, lo spettacolo che inaugura il 10 novembre la stagione dell’Arena del Sole di Bologna, è tratto dal testo teatrale di Ariel Dorfman, conosciuto per “La morte e la fanciulla”, pièce ambientata nel Cile di Pinochet dal quale lo scrittore era dovuto scappare. “Purgatorio”, che va in scena con la regia di Carmelo Rifici, direttore artistico del Lac di Lugano e della scuola del Piccolo di Milano, è la storia di un uomo e una donna che si confrontano con le verità tragiche della loro esistenza.
Lei, interpretata da Laura Marinoni, è una Medea dei nostri tempi che ha perso l’antica grandezza del mito e stenta a riconoscere la propria responsabilità. Il dialogo tra i due, fragili e inconsapevoli, oltre alla Marinoni in scena c’è Danilo Nigrelli, e i rispettivi psichiatri, interpretati dagli stessi attori che si scambiano i ruoli, è serrato e si svolge nello spazio precario, disequilibrato, di un Purgatorio vero e proprio, abitato da due morti in cerca di redenzione, come racconta ai nostri microfoni il regista, Carmelo Rifici.
Intervista Carmelo Rifici