22 ottobre 2009
Gentili ascoltatori vi proponiamo ancora una volta una concerto realizzato nell’ambito del Ravenna festival e che risale al giugno scorso. Si tratta di un concerto di musica sacra ancora una volta ospitato in una delle Basiliche bizantine che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità, Sant’Apollinare in Classe.
Protagonista della serata è “La Reverdie”, ensemble specializzato nel vasto repertorio del Medioevo europeo e fra i più apprezzati a livello internazionale, regolarmente ospite dei più importanti festival e delle più qualificate stagioni concertistiche in Italia e all’estero, con all’attivo una ricchissima produzione discografica grazie alla quale ha collezionato innumerevoli riconoscimenti tra cui – più volte – il prestigioso Diapason d’Or.
Fondata nel 1986 da due coppie di sorelle, Livia e Claudia Caffagni ed Ella ed Elisabetta de Mircovich, alle quali si è poi unito il poliedrico musicista californiano Doron Sherwin, uno dei più celebri specialisti di cornetto, La Reverdie, il cui nome s’ispira alle liriche romanze che celebrano il ritorno della primavera, si propone di far rifiorire il ricchissimo repertorio medioevale con un particolare interesse al “teatro sacro”, drammi liturgici e liturgie drammatiche. L’ensemble, forte di un appassionato e rigoroso studio filologico col quale allestisce i propri programmi, ha la peculiarità di presentarli non come reperti archeologici, ma come frammenti pulsanti d’una cultura trascorsa ma non perduta.
Il programma che vi proponiamo è uno dei monumenti della grande tradizione contrappuntistica di stampo franco-fiammingo come la Missa Sancti Jacobi di Guillaume Du Fay – la cui unica fonte integrale è il Codice Q15 conservato presso il Civico Museo Bibliografico di Bologna – nella trascrizione, completamente riveduta e corretta, realizzata da Claudia Caffagni.
La Missa Sancti Jacobi, composta tra il 1427 e il 1428, molto probabilmente per la chiesa agostiniana di San Giacomo Maggiore a Bologna, ha la singolare particolarità di essere un plenarium: oltre alle cinque parti dell’ordinarium (Kyrie, Glora, Credo, Sanctus, Agnus Dei) infatti, Du Fay musica anche quelle del proprium (Introito, Alleluia, Offertorio, Communio). Qui sono molto evidenti i segni di un mutamento stilistico che va compiendosi nella musica del XV secolo da una scrittura che vede voci e strumenti insieme ad un uso sempre maggiore della voce contro gli strumenti. Per questo motivo l’esecuzione farà ricorso anche a strumenti a sostegno delle voci: così alle quattro fondatrici del gruppo si affiancheranno Cristina Calzolari, voce e organo portativo, Matteo Zenatti, voce e arpa, Elena Bertuzzi, Andrea Favari, Paolo Borgonovo voce e Claudia Pasetto, viella.