24 agosto 2010
Gentili ascoltatori torniamo al Ravenna festival, e al suo tema dominate le tenebre e la luce. In questa puntata parleremo di Tenebrae, un’opera complessa andata in scena al teatro Alighieri di Ravenna il 18 giugno scorso, che parte da un testo di parole difficili e piene di significati, scaturite da testi del filosofo Massimo Cacciari, e le estrinseca con molteplici linguaggi. Sotto la regia di Cristina Mazzavillani Muti le musiche di Adriano Guarnieri si costruiscono sui concetti di Massimo Cacciari per creare il tempo e lo spazio di Tenebrae.
E’ un’opera pluridimensionale, in cui immagini video e sonorità molto diverse si fondono; è stata definita una cantata video scenica, o un videoratorio, in cui le intuizioni filosofiche di Nietzsche, Heidegger e Trakl si accompagnano ai responsoria di Gesualdo Da Venosa sul tema della Passione di Cristo. La visionarietà di nuovi e antichi mezzi espressivi racchiude nel suo fulcro una riflessione antica e sempre attuale sull’esistenza dell’uomo e sulla sua condizione.
Prima di farvi ascoltare alcuni brani ascoltiamo l’intervista di Marialivia Sciacca al compositore Adriano Guarnieri.
Intervista ad Adriano Guarnieri
Ascoltiamo ora Tenebrae, Cantata video-scenica per voci su nastro, ensemble di 14 esecutori e live electronics
Su testi di Massimo Cacciari
Musica di Adriano Guarnieri
Regia Cristina Mazzavillani Muti