30 giugno 2009
Cari ascoltatori, riprendiamo il nostro discorso con il Ravenna festival presentandovi lo spettacolo Voci nella preghiera, ideato da Cristina Mazzavillani Muti, che si è tenuto il 17 giugno scorso . Si tratta forse del momento più importante nel quale il tema conduttore della XXa edizione di Ravenna Festival, la preghiera appunto, si dispiega compiutamente in un luogo di straordinaria portata storica e simbolica come la Basilica di San Vitale.
Nella ‘spianata’ tra l’edificio bizantino e il Mausoleo di Galla Placidia si è svolto un variegato e fascinoso rito anticipato da una cerimonia propiziatoria nella quale le donne musulmane dell’Associazione Life hanno offerto il tradizionale the alla menta maghrebino.
Si è trattato di un momento di incontro e di ascolto di voci in preghiera, parole e canti che hanno avvolto e trascinato in un turbine come il vento del deserto. Quel deserto da cui sono nate le tre grandi religioni del Libro che, proprio in uno dei luoghi più emblematici di una antica e ancora oggi possibile comunione tra Oriente e Occidente (San Vitale), si incontrano assieme a genti, popoli dispersi, etnie, ordini e congregazioni o semplici individui di buona volontà. Un in-canto di voci sparse che insieme si elevano all’orecchio di Dio.
Sono 13 le diverse ‘voci’ che si succedono e intrecciano in questa sacra polifonia di natura quasi responsoriale, a partire dal filosofo Massimo Cacciari, che riflette sul tòpos ‘preghiera’, seguito da un cantore gnawa algerino – Sidh Ahmed -, dallo scrittore e poeta Tahar Lamri in veste di muezzin e che lancia il suo adhan, il richiamo islamico alla preghiera, da una torre di San Vitale trasformata per l’occasione in minareto, e poi dal canto sinagogale del Rabbino Capo di Venezia, Rav Elia Ricetti.
Culmine della serata Sœur Marie Keyrouz, la suora libanese straordinaria interprete (ma anche compositrice) vocale degli antichi canti della tradizione bizantina, melchita e maronita. E poi, in successione, canti della tradizione ebraico-sefardita interpretati da Arianna Lanci (accompagnata all’oud di Simone Ravaglia), le melodie della mistica medievale Hildegard von Bingen intonate da Arianna Venditelli, l’Ave Maria di Schubert intonata dalla voce bianca di Asia D’Arcangelo seguita da un bimbo (degli Ahmadya pakistani) che recita una poesia religiosa in lingua urdu a cui la piccola Asia risponde con l’aria “Lascia ch’io pianga” dal Rinaldo di Haendel. E ancora, le musiche cerimoniali della tradizione sufi Mevlevi di Istanbul eseguite dal Maraghi Ensemble, l’iraniano Housseini Mahammadzadeh che improvvisa musiche tradizionali dell’antica Persia. Due cortei-processioni della comunità nigeriana guidata dal Gospel Ministry Elshadai Deliverance (della Chiesa Pentecostale nigeriana) e senegalese si uniscono al pubblico nel finale cantando e suonando. La serata si conclude con i canti della Chiesa Russo-Ortodossa risuonanti dall’interno della basilica.
sentiamo alcuni dei protagonisti della serata Arianna Lanci, cantante dei brani di tradizione ebraico sefardita e a Simone Ravaglia, suonatore di ou l’ accompagna.
Interviste Arianna Lanci e Simone Ravaglia