21 novembre 2012
Le chitarre più famose , quelle che sono state strumento di musicisti straordinari ma anche la storia del della cultura musicale degli ultimi 50 anni. E’ ciò che vedremo al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna dal 16 novembre con la mostra: “REWIND. 50 anni di FENDER in Italia”. La mostra , realizzata anche con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, sarà visibile fino al 3 febbraio 2013.
Si tratta di un’esposizione che parte da lontano: tre anni fa il Museo della Musica di Bologna ospitò Love Me Fender, mostra-omaggio al mito di questa fantastica chitarra attraverso le opere di diversi artisti contemporanei chiamati a dialogare con la musica rock. Ecco oggi la seconda tappa di un viaggio che, ancora una volta, unisce suoni e visioni, musica e immagini: Rewind. 50 anni di Fender in Italia analizza l’ultimo mezzo secolo di cultura musicale e visiva italiana. Uno sguardo in retrospettiva, come quando si avvolge il nastro delle vecchie audiocassette che fino a non troppo tempo fa costituivano il supporto ideale della musica in viaggio, che si tuffa nel presente e ipotizza scenari futuri. Un panorama peraltro straordinariamente ricco e complesso, dove gli stili si sono rincorsi intrecciandosi tra loro, dal rock al pop, dal melodico all’”alternative”, dalla dance all’hip hop.
Rewind. 50 anni di Fender in Italia è una mostra che mette ancora una volta a confronto il mondo dell’arte con quello della musica e si snoda in almeno tre livelli di lettura.
Il punto di partenza consiste nelle Fender customizzate e reinterpretate da ventidue artisti italiani e internazionali chiamati a dare una loro lettura del mito. Gli stili e i linguaggi adoperati dai vari artisti italiani e stranieri in mostra sono molto diversi, dalla pittura figurativa all’arte concettuale, dall’oggetto all’installazione, dalla street painting alla sound art.
Nelle sale storiche del Museo della Musicaqueste inedite Fender d’autore dialogano, in un allestimento ricco di spunti e memoria, con gli elementi visivi e scenografici di una microstoria della musica italiana, che parte dall’inizio degli anni ’60 e arriva a oggi, senza seguire un ordine cronologico ma stilistico, a conferma del fatto che i fenomeni tendono a rincorrersi e riproporsi cambiando di segno.
La storia degli ultimi cinquanta anni è infine ripercorsa attraverso la fotografia, con una serie di scatti di Guido Harari, Efrem Raimondi, Caterina Farassino e Paolo Proserpio, a disegnare una sorta di italica time line che parte appunto dal 1962, debutto di Fender in Italia.
Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
+39 051 2757711 – museomusica@comune.bologna.it
www.museomusicabologna.it