Siamo entrati in pieno nel periodo estivo dedicato ai festival e questa settimana ci occupiamo di Santarcangelo, riconosciuto come uno dei più innovativi della scena europea. Non si tratta come sappiamo, solo di una vetrina di spettacoli: il Festival internazionale del teatro in piazza di Santarcangelo riassume un anno di intenso lavoro, che ha una profonda e vivace relazione con il territorio che lo ospita e che è diventato, nei suoi quarantasei anni di vita, un vero e proprio polo culturale dove si incontrano alcuni degli artisti più significativi della scena performativa italiana e internazionale. Vedremo in prima italiana a Santarcangelo il nuovo lavoro di Philippe Quesne, La nuit des taupes, dove uomini talpa indagano il mito della caverna, Natten di Marten Spangberg, una danza nell’oscurità che dura una notte intera, ma anche il centro della città invasa dai Corbeaux, donne di Santarcangelo e donne straniere e danzatrici dirette della coreografa marocchina Bouchra Ouizgen.
Ad aprire il Festival l’accensione di un fuoco, segno rituale di qualcosa che sta per accadere e di cosa accadrà parliamo con Silvia Bottiroli, che con questa edizione conclude il quinquennio di direzione artistica.
Intervista a Sivia Bottiroli