Questi i titoli:
- Stefano Bonaccini è il nuovo presidente della Regione
- La conferenza stampa del Presidente
- I voti degli altri candidati
- La nuova Assemblea regionale e i consiglieri
- Gli eletti in ogni schieramento
- I dati dell’affluenza
Stefano Bonaccini è il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna, il candidato del centro sinistra è stato eletto con il 49,05% dei voti. Nato nel 1967 a Modena, Bonaccini è in politica dalla fine degli anni ’80. Da segretario provinciale della Sinistra giovanile, la sua passione per la politica lo ha portato ad essere eletto nel ‘95 segretario del Pds della città di Modena, dove dal 1999 al 2006 ha ricoperto il ruolo di assessore ai lavori pubblici, al patrimonio ed al centro storico. Nel 2007 è diventato segretario provinciale del Pd modenese. Eletto nel 2009 consigliere comunale di Modena è diventato consigliere regionale nel 2010. Dal 2009 è segretario regionale del Partito Democratico mentre dal 2013 ha fatto parte della Segreteria nazionale del PD. Appassionato di cinema e letteratura, Bonaccini è sposato e padre di due figlie.
Il lavoro al centro. Sobrietà, realismo, attenzione ai problemi, la voglia di riconquistare alla politica chi è mancato al voto. Con toni pacati il neo presidente Stefano Bonaccini ha tenuto la sua prima conferenza stampa ribadendo che l’occupazione e lo sviluppo delle imprese saranno il suo primo impegno e che chiamerà a raccolta i sindaci e le parti sociali al più presto per un coordinamento in merito. Il presidente ha ricordato i punti salienti del suo programma dalla lotta alla burocrazia, ai tagli ai vitalizi, dalla contrarietà al consumo di suolo all’accelerazione della ricostruzione post sisma, all’attenzione al welfare fino ai tagli alle liste di attesa. Secondo Bonaccini ci vorrà un forte cambiamento e rinnovamento fin dalla formazione della Giunta che rispecchierà questi obiettivi tenendo conto di competenze e rappresentanze territoriali e anche con una forte presenza femminile. Non sono mancati l’apprezzamento per il presidente uscente Vasco Errani e gli auguri e i complimenti al collega Oliverio della Calabria.
In queste elezioni regionali si è recato alle urne il 37,67% degli aventi diritto, un calo dell’affluenza senza precedenti in Emilia-Romagna. Gli altri candidati alla presidenza erano Alan Fabbri (centrodestra) che ha ottenuto il 29,85%, Giulia Gibertoni (M5S) che ha avuto il 13,30%, Maria Cristina Quintavalla 4,%, Alessandro Rondoni (Ncd-Udc – Emilia Romagna Popolare) che ha avuto il 2,66% e Maurizio Mazzanti (Liberi Cittadini) l’1,12%.
Secondo il risultato del voto del 23 novembre la nuova Assemblea regionale è composta da trenta i consiglieri del Partito democratico, compreso il presidente, due di Sinistra ecologia e libertà, nove della Lega Nord, due di Forza Italia, uno di Fratelli d’Italia, cinque del Movimento 5 stelle e uno dell’Altra Emilia-Romagna. La prima seduta della nuova Assemblea legislativa sarà non prima di 15 e non oltre 30 giorni dalla proclamazione dei candidati eletti, da parte della Corte d’Appello e dopo la verifica della regolarità del voto. Il presidente della Regione assume le proprie funzioni con l’insediamento dell’Assemblea ed entro sette giorni nomina il vicepresidente e gli assessori.
Le preferenze e tutti i risultati Sul sito Elezioni.
Sono 50 in tutto i componenti dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna . Per il Partito Democratico sono stati eletti nella provincia di Bologna: Stefano Bonaccini (presidente); Simonetta Saliera, Giuseppe Paruolo, Stefano Caliandro , Francesca Marchetti, Roberto Poli, Antonio Mumolo. Nella provincia di Modena sono stati eletti Palma Costi, Giuseppe Boschini, Luciana Serri, Luca Sabattini. A Reggio Emilia dove gli eletti per il partito democratico sonoAndrea Rossi, Roberta Mori, Ottavia Soncini, Silvia Prodi. Passiamo poi a Parma dove troviamo elettiMassimo Lotti, Barbara Lori, Alessandro Cardinali. A Piacenza invece gli eletti sono: Paola Gazzolo e Gian Luigi Molinari. Passiamo a Ferrara dove per il Partito Democratico abbiamo Marcella Zappaterra e Paolo Calvano mentre a Ravenna gli eletti sono Manuela Rontini , Gianni Bessi e Mirco Bagnari.
A Forlì-Cesena sono stati eletti Paolo Zoffoli, Valentina Ravaioli e Lia Montalti. Infine a Rimini abbiamo Giorgio Pruccoli e Nadia Rossi. Due i consiglieri per Sinistra Ecologia e Libertà: Igor Taruffi a Bologna e Yuri Torri a Reggio Emilia. Per la Lega Nord sono stati eletti 9 consiglieri: Alan Fabbri (candidato presidente), Daniele Marchetti a Bologna, Stefano Bargi a Modena,Gabriele Delmonte a Reggio Emilia, Fabio Rainieri a Parma, Matteo Rancan a Piacenza, Marco Pettazzoni a Ferrara, Andrea Liverani a Ravenna, Massimo Pompignoli a Forli-Cesena.
Due i consiglieri eletti per Forza Italia: Galeazzo Bignami a Bologna ed Enrico Aimi a Modena mentre per Fratelli d’Italia è stato eletto Tommaso Foti a Piacenza.
Nelle liste del Movimento 5 Stelle troviamo i consiglieri: Giulia Gibertoni a Modena, Silvia Piccinini a Bologna, Gian Luca Sassi a Reggio Emilia, Andrea Bertani a Forli’-Cesena e Raffaella Sensoli a Rimini. Per l‘Altra Emilia Romagna, a Bologna, è stato eletto Pier Giovanni Alleva.
In Emilia-Romagna per l’elezione del Presidente della Regione e dei consiglieri dell’Assemblea Legislativa ha votato il 37,67% degli aventi diritto, un dato in forte flessione rispetto alle precedenti regionali del 2010 quando si erano recati alle urne il 68,07%.
Alle ore 19, la seconda rilevazione, aveva votato il 30.89% degli aventi diritto mentre la prima rilevazione dell’affluenza delle 12 si era registrata una percentuale di partecipazione del 10,75%. La provincia dove si è votato di più è Ravenna con il 41,30% (nel 2010, 73.35%). Seguono le province di Bologna con il 40,17 % (nel 2010, 70.80%), Reggio Emilia con il 35,98% (nel 2010, 70.13%), Modena con il 38,92% (nel 2010, 78,80%), Ferrara con il 37,38% (nel 2010, 68,20%), Forlì-Cesena con il 36,93% (nel 2010, il 67.71%), Parma con il 34,03% (nel 2010, il 61%%), Piacenza con il 36,29% (nel 2010, il 62.01%) e Rimini con il 33,45% (nel 2010, il 62,25%) che è la provincia in cui si votato di meno.