22 marzo 2011
Le Sorelle Mai è un film molto particolare, frutto dell’esperienza di Marco Bellocchio con il laboratorio estivo Fare Cinema. Da questi laboratori sono stati raccolti tra il 1999 e il 2009 i materiali girati che compongono il film, ma l’idea di assemblarli in un’opera organica è venuta al regista un paio d’anni fa.
Ci sono molti riferimenti strettamente autobiografici di Bellocchio: a partire dai suoi stessi familiari e parenti che recitano nel film. I figli e le sorelle, in particolare, sono i protagonisti di una storia che si dipana lungo un decennio, durante il quale il borgo di Bobbio nei pressi di Piacenza (luogo caro all’infanzia del regista) esercita una sorta di attrazione fatale verso Sara (interpretata da Donatella Finocchiaro) e Giorgio (che poi è Pier Giorgio Bellocchio) i quali cercano di distaccarsi, per poi tornare continuamente, nella vecchia -rassicurante casa di Bobbio. Unica eccezione a questo odio-amore la piccola Elena (Elena Bellocchio) che invece è perfettamente e serenamente integrata nel menage di paese e propone un punto di vista alternativo rispetto a quello dei protagonisti adulti.
Sorelle Mai è stato realizzato insieme agli studenti di sei edizioni del laboratorio Fare Cinema, progetto di formazione cinematografica che ogni estate si tiene a Bobbio per 15 giorni sotto la direzione di Marco Bellocchio. Al laboratorio è affiancata una rassegna di cinema all’aperto che dal 2005 ha preso il nome di Bobbio Film Festival, durante il quale viene assegnato il “Gobbo d’Oro” con riferimento al medievale Ponte Gobbo, simbolo della città.
Abbiamo incontrato Marco Bellocchio in occasione dell’uscita nelle sale del film e gli abbiamo rivolto una serie di domande per comprendere megòlio questa particolare realizzazione cinematografica…
Intervista a Marco Bellocchio