Care ascoltatrici e cari ascoltatori, l’8 marzo è imminente e tra le tante proposte e iniziative che si realizzano per una giornata che sembra, a volte, essere molto lontana dallo spirito e dall’evento da cui è nata, vorremmo restare nell’ambito delle manifestazioni culturali. E guardando a quelle in corso in cui, indipendentemente dalla giornata consacrata alle donne, tutto ruota proprio sull’universo femminile, vorremmo portare la vostra attenzione sull’evento finale che si terrà l’11 marzo per la mostra “La figura femminile nell’immaginario di Sergio Vacchi”. Un’esposizione realizzata a Castenaso, luogo di nascita di questo importante artista, scomparso lo scorso anno e curata da Claudia Collina dell’Istituto per i beni culturali.
L’ultimo appuntamento della serie che ha accompagnato questo efficace, seppur circoscritto excursus, nella esplosiva ricchezza di rimandi e suggestioni generate nell’artista quando il suo sguardo e la sua creatività incontravano l’elemento femminile, sarà sabato 11 marzo a Palazzo Comunale Vecchio e avrà come protagonisti Enrico Crispolti a cui si deve il catalogo ragionato dei dipinti, Marilena Graniti Vacchi a cui si aggiungono alcune letture dal Monologo di Grotti, scritto dallo stesso Vacchi, affidate alla voce dell’attore Alessandro Duma.
Se di più facile approccio sono i ritratti di donne famose, come Piera Degli Esposti, Greta Garbo, Marella Caracciolo, Virginia Woolf, o la sequenza “I dodici mesi”, assai più complessa è la sua opera quando simbologie e miti si intrecciano e un’aura di mistero e magia accompagnano chi si pone di fronte ai suoi quadri. La donna è divinità, è archetipo, è specchio in cui cercare affinità e conflitti.
Non è solo l’8 marzo a riportarci a quest’autore e agli eventi a lui dedicati. Ma vogliamo concludere con una citazione della curatrice, Claudia Collina, che scrive nel catalogo” Vacchi si è affidato spesso alla figura femminile come allegoria di essa, con modelli e immaginativi vicini al retaggio iconografico del Romanticismo tedesco che, in maniera del tutto nuova rispetto al passato, introduceva il sentimento melanconico rivolto verso un’ignota lontananza, richiamato da un “passato-futuro nei confronti del quale la figura femminile realizzata e reiterata di Vacchi volge completamente il volto, accentuando l’alone di mistero con un distacco dal presente che ricorda quello di Justine, la protagonista femminile del film Melancholia di Lars Von Trier.”
Buon 8 marzo e tutte e a tutti da Valeria Cicala.