Cari ascoltatori,
oggi siamo alla Fondazione MAST di Bologna che fino al 22 aprile ospita 25 fotografie di grande formato di uno dei fotografi più noti della cosiddetta “Scuola di Dusseldorf”, Thomas Struth. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni d’arte pubbliche e private. Se amate visitare mostre e musei non potete non aver visto, ad esempio, almeno una delle sue celebri immagini dedicate ai visitatori nei musei, o le sue “Jungle Photographs”, una vera immersione nella natura. Nelle fotografie del MAST, invece, siamo di fronte all’avanguardia, alla sperimentazione e all’innovazione nelle attività umane. Scienza e Tecnologia sono i temi affrontati in questa ricerca che è partita nel 2007 dopo aver visitato un enorme cantiere navale in Corea. Di fronte a noi abbiamo macchine, dispositivi, installazioni. E’ il mondo solitamente inaccessibile e sconosciuto che sta dietro all’innovazione tecnologica. Come osservare queste fotografie? L’assenza di didascalie voluta da Struth è già un suggerimento. Forse lo stupore, la meraviglia, il perdersi nei dettagli e nei grovigli ipertecnologici è più importante che sapere dove siamo e cosa stiamo guardando. Del resto anche l’informazione che troviamo sul catalogo sul luogo dello scatto non aggiunge significato a queste immagini. Che hanno qualcosa di insondabile, di affascinante e inquietante al tempo stesso, proprio come il progresso.
Urs Stahel, curatore della mostra, ne ha proposto una lettura in occasione dell’inaugurazione
Intervento di Urs Stahel (in lingua Inglese)
Per contrasto, al livello 0 della Gallery, una video proiezione, realizzata nel 2003, esalta l’uomo e la sua capacità di fare, insegnare, trasmettere. Assistiamo alle lezioni di chitarra classica all’Accademia Musicale di Lucerna, e quell’interazione paziente e puntuale tra insegnante e studenti nessun robot potrà mai replicarla. Una mostra da non perdere in uno degli spazi più “europei” di Bologna. L’Ingresso è gratuito. Tutte le informazioni sul sito www.mast.org
Un saluto da Carlo Tovoli!