Cari ascoltatori oggi vi porto in Romagna in compagnia di un grande poeta, scrittore e sceneggiatore di quella terra. Lì, il 21 marzo del 2012, al mattino del primo giorno di primavera, nella sua casa di Santarcangelo moriva Tonino Guerra. Ma non il suo mondo, la sua incredibile cultura poetica, cinematografica e artistica, che continua a vivere grazie all’Associazione Tonino Guerra con sede a Pennabilli, il paese della Valmarecchia dove tutto parla di lui. Qui i si trovano i giardini-museo a lui dedicati e i suoi tanti “luoghi dell’anima”. “Il mondo di Tonino Guerra” è il titolo che il poeta ha scelto per definire lo spazio in cui trova ospitalità la sua opera artistica, un contenitore-museo pieno delle sue sculture, dei “mobilacci” da lui ideati, delle ceramiche, dei pastelli, che, fino al 16 marzo, ospita dieci “arazzi luminosi”, ideati e creati da Tonino Guerra in collaborazione con la Bottega Pascuccidi Gambettola.
Queste “presenze che parlano dalle pareti”, così li definiva, gli arazzi luminosi sono realizzati per la prima volta con la tecnica del collage. I disegni sono impressi mediante stampi di legno incisi a mano, seguendo il tradizionale metodo della stampa su tela, verso cui il maestro ha nutrito sempre grande interesse. Ogni arazzo ha un nome: La vetrata, L’ocone bianco, Farfalle prigioniere, Le quattro ochine, Testa fiorita, La venditrice di farfalle, L’animale misterioso, Il mandolino, La venditrice di candele. Ma sono sempre le parole di Tonino a darci la definizione più corretta. Si tratta di “drappi poetici per tenere compagnia, per riscaldare i nostri pensieri, per ascoltare le loro favole”.
Il mondo di Tonino Guerra è anche a Santarcangelo, dove il poeta nacque il 16 marzo del 1920. Qui nel 2013, proprio nel giorno del suo compleanno si è aperto per volere del figlio Andrea il Museo permanente a lui dedicato, nelle sale del palazzo dell’ex Monte di Pietà. Nel museo sono esposte diverse opere pittoriche del maestro: acquerelli, pastelli, arazzi e affreschi. Contornate da tante piccole e grandi opere in ceramica, legno, ferro, e altri materiali, realizzate da valenti artigiani e artisti su ispirazione di Tonino.
Come le grandi stufe, “La Stufa dei pianeti sognanti”, opera del ceramista Paolo Bertozzi e “La Stufa del drappo solare” opera del mosaicista Marco Bravura, e anche il grande albero di ferro “per ricordare i boschi diventati cenere”. Anche qui, e fino al 21 marzo, sono in mostra due collezioni: “Le belle donne”, ovvero ceramiche ideate e realizzate da Tonino Guerra con la collaborazione di Luigi Mattei Gentili , e “Le storie parallele”, collage su carta francese realizzati sempre dal poeta.
Lo spirito di Tonino Guerra continua così con forza a invadere tutta la Romagna che in un certo senso può essere considerata, in toto, dal mare all’entroterra, il museo all’aria aperta della sua poetica. Ne è intrisa l’aria, quell’aria che in una celebre poesia definiva “quella cosa leggera, che sta intorno alla tua testa, e diventa più chiara quando ridi”. E ridiamo con lui visitando i suoi luoghi. Tutte le informazioni per organizzare la visita le trovate sui siti http://museotoninoguerra.com e www.toninoguerra.org
Un caro saluto dalla Romagna dal vostro Carlo Tovoli