11 ottobre 2012
La necessità di imballaggi più ecologici o dell’acquisto di prodotti senza imballaggio, la raccolta differenziata come prassi ormai consolidata. Sono i risultati evidenziati dalla ricerca presentata nel corso di un convegno e realizzata da Ervet, su incarico della Regione Emilia-Romagna. La Regione è infatti impegnata da tempo nell’attuazione di azioni coerenti con i principi di sostenibilità ambientale e in linea con le direttive Europee in materia ambientale. E nonostante il processo di gestione dei rifiuti nell’Emilia-Romagna sia considerato come un caso di eccellenza a livello nazionale, la Regione, in vista della definizione del Piano regionale dei rifiuti, ha deciso di condurre un’indagine a livello dei suoi cittadini per raccogliere le opinioni sui servizi offerti per la gestione dei rifiuti urbani, ma anche per valutare quali comportamenti individuali potrebbero contribuire a una riduzione degli scarti prodotti.
Secondo i dati della prima parte della ricerca oltre il 56% degli emiliano-romagnoli pensa che per ridurre i rifiuti bisogna agire sugli imballaggi, sia sul fronte consumatori (maggiore consapevolezza negli acquisti), sia sul fronte produttori (politiche di riduzione degli imballaggi, ma anche divieti imposti alle aziende).
L’84% dei cittadini considera la raccolta differenziata ormai un’abitudine consolidata in Emilia-Romagna mentre per il 70% degli intervistati promuove la modalità di gestione dei rifiuti in regione (“buona” o “ottima”), ma quasi il 40% dei cittadini chiede più informazione sul tema.
Intervistando 1.506 cittadini emiliano-romagonoli, è emersa, anche, la propensione di una quota significativa di intervistati ad acquistare prodotti senza imballaggio: ben il 64% dichiara in particolare di acquistare frutta e verdura sfusi, mentre il 40% beve acqua del rubinetto. Una percentuale questa che fa registrare un sostanziale incremento rispetto alle indagini effettuate in passato, dove chi sceglieva di non acquistare acqua in bottiglie di plastica si fermava attorno al 23% nel 2004 e circa al 28% nel 2005.
Dall’indagine emerge anche un’elevata diffusione dello spreco alimentare: supera infatti il 50% degli intervistati la percentuale di coloro che buttano alimenti (spesso o sporadicamente). Sono i prodotti a breve conservazione che vengono buttati più frequentemente, soprattutto i prodotti freschi come frutta e verdura, seguiti da pane, prodotti in scatola e pasta.
La ricerca evidenzia anche che nel 70% dei casi la causa primaria dello spreco è l’eccessivo acquisto di cibo, spesso incentivato dalle promozioni.
Anche all’educazione ambientale nelle scuole viene data un’importanza rilevante, che viene vista come un’iniziativa che dovrebbe essere incrementata.
Gli atteggiamenti dei cittadini dell’Emilia-Romagna in relazione al grado di soddisfazione sui servizi di gestione dei rifiuti e di igiene urbana (pulizia della città, raccolta dei rifiuti, raccolta differenziata), sono stati valutati nella seconda parte della ricerca. L’indagine ha permesso di valutare che i giudizi sono piuttosto elevati con valutazioni tra il buono e l’ottimo che si attestano su percentuali del 50 -70%.
Suilla necessità del Piano regionale dei Rifiuti è intervenuta l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda
Intervista Assessore Sabrina Freda
Approfondimenti:
Intervento dell’Assessore Sabrina Freda del 26 settembre 2012 “Verso il piano regionale dei rifiuti”
http://www.regione.emilia-romagna.it/video/freda-verso-il-piano-regionale-dei-rifiuti
La gestione e la produzione dei rifiuti viste dai cittadini. Indagine in Emilia-Romagna — pdf, 5.5 MB