3 aprile 2010
Siamo in primavera, si aprono gli armadi con il desiderio di indossare abiti e accessori nuovi, magari dai colori luminosi. In questo clima si può ben collocare un piacevole recentissimo volume Vintage : La memoria della moda, a cura di Iolanda Silvestri, pubblicato dall’ Editrice Compositori, nella Collana ER Musei e Territorio – Dossier n.9, dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Si tratta degli atti di un convegno dedicato ad un tema sempre di “moda”, sempre più di “moda” e se una volta portare un abito usato era segno di una società che aveva un senso della parsimonia e dell’economia assai distante dal consumismo dei nostri tempi, il vintage, affermatosi già negli anni settanta, è stato desiderio di sfuggire all’omologazione, ma anche passione, gusto collezionistico, spesso costoso, per capi firmati e di grandi sartorie.
Per tessuti e linee che hanno cambiato l’eleganza e il modo di proporsi di uomini e donne. Oggi recuperare ed indossare capi e accessori che si collocano nella storia degli ultimi cinquant’anni è un modo anche di esprimere una predilezione per personaggi e storie emblematiche degli scorsi decenni. Ci sono abiti, pantaloni, borse che hanno nomi di attori, di figure del jet set internazionale che hanno tanto influenzato gusti e tendenze di milioni di persone.
Questo libro colto e ricco di ottime immagini, che suggeriscono spunti per ilguardaroba da rinnovare, offre, grazie alla competenza di chi ha realizzato i contributi, una interessante riflessione sul fenomeno vintage. Ma anche un importante approccio all’archiviazione e al metodo con cui questi oggetti si conservano, si restaurano, in qualche misura si tramandano.
Come scrive in apertura della sua introduzione Maria Giuseppina Muzzarelli, presidente del corso di laurea in “Culture e tecniche del costume e della moda” dell’Università di Bologna, “La moda ha un doppio segno e un unico sogno: il sogno è quello inedito, unico, caratterizzante, esclusivo, e il segno è quello della novità e insieme del recupero“. Buona lettura!
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it