Partire, andare lontano per non perdere la speranza, per cercare una vita migliore e delle opportunità che, un presente difficile e contrario, non concede più. È il destino che accomuna l’esodo di migliaia di migranti nel mondo e che, in passato, ha interessato significativamente anche il nostro Paese. E se… ricapitasse ancora?
A insinuarci il dubbio ci ha pensato Andrea Castoldi con Vista mare e lo scenario inquietante di una nazione agonizzante e piegata dalla crisi, in cui rivolte e malessere inducono sempre più italiani a tentare di raggiungere l’Albania, provando a varcare il confine di una Puglia blindata e militarizzata. Tra questi un gruppo di giovani di varie regioni, nascosto in un casolare abbandonato nella boscaglia, in attesa di un segnale degli scafisti, a cui si unisce il protagonista Stilitano, ex detenuto interpretato da Arturo Di Tullio.
Vista mare, secondo lungometraggio indipendente e low budget del regista monzese di nascita e piacentino d’adozione, è una provocazione intima ed evocativa, in cui non si racconta la migrazione in sé ma lo stato d’animo di chi si accinge ad abbandonare casa, affetti, e ogni certezza. Girato tra Piacenza, Torino e Milano il film è in sala dal 3 febbraio. In occasione dell’anteprima regionale al Cinema Galliera di Bologna, abbiamo invitato Andrea Castoldi ai nostri microfoni, a cui si è gentilmente concesso.
Intervista ad Andrea Castoldi
Tra i protagonisti del film anche la bolognese Francesca Zucchero, che ci ha raccontato questa sua nuova esperienza cinematografica. Sentiamo.
Intervista a Francesca Zucchero
Buona visione, da Anna Sbarrai